E le "sarde in saor" non fanno eccezione.
Simbolo di Venezia e pilastro della tradizione veneta, è il piatto tipico della festa del Redentore, che già Carlo Goldoni decantava nelle sue commedie, e che si fa risalire al 1300, quando fu ideata questa ricetta in cui aceto e cipolle servivano ad aggredire ed uccidere i batteri che deterioravano il pesce
Nel tempo , pur con qualche aggiustamento, la ricetta è rimasta sostanzialmente uguale all'originale
Ingredienti:
500 gr. sardine
500 gr. cipolla bianca di Chioggia
sale, pepe
olio per friggere
olio evo
100 ml. aceto di vino bianco
farina bianca
1 cucchiaio di zucchero
uvetta e pinoli ( facoltativo)
Procedimento:
- Tagliare le cipolle a metà e lasciarle in ammollo in acqua fredda per 30'
- Pulire le sardine togliendo testa, intestino e lisca ma lasciare la coda
- Sciacquarle bene, asciugarle e richiuderle
- infarinarle nella farina bianca e friggerle in abbondante olio ( non troppo perché poi la cottura viene completata dall'aceto)
- Scolare e mettere da parte, disponendole allineate su una pirofila
- Affettare le cipolle molto fini con una mandolina, asciugare l'eventuale eccesso d'acqua e appassirle in padella con un po' d'olio evo , a fuoco lento
- Aggiustare di sale e pepe, aggiungere il cucchiaio di zucchero e l'aceto e lasciare evaporare ( a piacere aggiungere uvetta precedentemente ammollata in acqua e aceto e pinoli)
- Versare le cipolle ancora calde sulle sardine
- Fare riposare per un paio di giorni prima di consumare